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La Passione Vivente

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Si svolgerà anche quest'anno la PASSIONE VIVENTE avviata sin dal 1987 dal sacerdote di Caulonia DON MIMMO LAMBERTO. Dopo il giro nei paesi del vibonese del reggino e del catanzarese il cast, composto da giovani e meno giovani, eseguirà la serata conclusiva per le vie del centro storico di Caulonia. Il corteo, rappresentativo del sacrificio del Cristo, si snoderà per le vie della cittadina Jonica, a partire dalla piazza del municipio, la domenica di pasqua 31 marzo 2002. Prima di quella data le manifestazioni si svolgeranno a Platì, il 22 marzo; a Ricadi, il 24; a San Vito, il 26; a Bovalino, il 27; a Careri. Don Mimmo si è da sempre prodigato per le attività concernenti le ricorrenze religiose, tant'è che oltre all'organizzazione di questa manifestazione da decine di anni ha costruito, sempre a Caulonia, un presepe elettromeccanico visitato e conosciuto da persone di tutto il mondo.


La sacra rappresentazione portata tra la gente
LA PASSIONE VIVENTE

di Claudia Geracitano

Dal 1987 Don Mimmo Lamberto di Caulonia (RC) e la sua équipe sono impegnati in una rappresentazione della Passione vivente dì Cristo che coinvolge giovani e adulti in una routine di fede e cultura durante il periodo pasquale.
Lo svolgimento delle scene del passato e sempre attuale tempo storico - religioso rivissute con spirito di interpretazione realistica, consiste nella prestazione di un servizio sociale che diventa momento di riflessione, meditazione, comunicazione, socializzazione, benessere psico - spirituale, distrazione, rilassamento, festa.
Il tutto dura all'incirca tre ore e le vie del paese, le piazze, i colli diventano palcoscenico. Naturalmente più idonei sono i posti e maggiormente le scene acquistano un fascino peculiare. Gli spettatori sono ovunque numerosissimi e attenti in quanto gradiscono profondamente quanto gli si offre.
Ed è bello vedere come circostanze simili mescolano questa folla di grandi e piccoli in un grande famiglia a capo della quale sta il sindaco, figura di autorità e sostegno nell'ambito della propria popolazione territoriale.
Il gruppo non ha recitato solamente nell'ambito della Locride, a Reggio Calabria, nella Piana, nel Catanzarese, nel Vibonese, ma anche al nord come ad es. in Piemonte. Quest'anno è stata presente a Simbario, Spadola, Brognatura. S. Vita sullo Jonio, Rosario, Siderno, Serrata, ecc..
Il tema riguarda gli avvenimenti più significativi degli ultimi giorni della vita terrena di Gesù Cristo.
L'opera inizia con l'entrata trionfale del Salvatore a Gerusalemme a dorso di un semplice asinello, segno di umiltà, preceduto dai notabili d'Israele, osannato con palme d'entusiasmo. Poi seguono gli eventi più tragici dall'arresto al processo, dalla flagellazione alla coronazione di spine, la condanna a morte indi la via dolorosa con le tre cadute. Qui si nota un Uomo duramente provato, all'estremo delle forze, ma sempre mite, senza odio, sicuro di sé stesso poiché tutto sapeva sin dall'inizio e l'aveva ben detto nelle sue predicazioni.
Durante questo viaggio avvengono gli incontri. Importante è quello di Barabba che tormentato dalla sua coscienza la quale non lo fa sentire libero, ma prigioniero di se stesso, grida con l'impeto della sua forza, fermando il corteo, la propria colpevolezza, proclamando l'innocenza di quel Giusto che stanno per uccidere; ma le urla di questo ladro, non hanno effetto, nulla può fare egli per liberare il condannato a morte; la dichiarazione dei suoi misfatti non basta di fronte alle giuridiche decisioni della punizione. Da questo momento Barabba non sarà più lo stesso, già lo sa bene. Paragonato ad oggi questo è il travaglio dei pentiti: non possono riportare la pace a coloro che hanno buttato sul lastrico della sofferenza, né ridare la vita a quanti l'hanno tolta e neppure possono restituire la speranza a chi la loro violenza ha di-strutto; è l'acuta afflizione di chi più non vuole frodare, rovinare, fracassare la sacra esistenza.
È la luce della Grazia che l'ha raggiunti, che li guida verso una nuova vita dove la parola libertà acquista un suono diverso, di liberazione da schiavitù che infangano e incatenano, una liberazione spirituale che diviene lotta, battaglia che deve assolutamente essere vinta perché lo spirito lo comanda; è il suono delle campane che annunzia il senso della Pasqua.
Anche i personaggi femminili hanno il loro valore. La donna ebrea ha il coraggio di rischiare… per porgere dell'acqua ad un uomo massacrato dalla violenza! Quel poco che potrebbe fare lo fa senza timore di nessuno, sa che quel gesto è necessario per rendersi in qualche modo utile, almeno cercando di colmare la sete anche se poi l'anfora le viene frantumata. Questo episodio raffrontato all'oggi mette in risalto la responsabilità che ognuno di noi nel proprio piccolo si deve assumere, facendo la propria parte per cambiare in meglio il mondo.
Pure la Veronica incoraggiata dall'esempio dell'ebrea vuole fare qualcosa e lo fa asciugando il volto di Gesù anche se i soldati non glielo permettono bene.
È un segno di partecipazione alla sua sofferenza. Oggi può essere visto come un simbolo di sostegno per l'assistenza ai malati, agli emarginati, ai rifugiati politici, ai sofferenti, ai moribondi, ai carcerati, ai deboli.
Trattasi del bene che in qualsiasi tempo regna nell'uomo nonostante il male.
E il grande dolore della Madonna? Altro non è che quello che ogni mamma prova ancora oggi nel momento in cui vede soffrire un figlio o quando le viene ucciso.
Finalmente la nostra salvezza: la Sua crocifissione per la nostra vita. Adesso Cristo è colto da un momento di sconforto… ma subito il dovere della sua missione, alla raccomandazione del Suo spirito al Padre, quindi alla morte.
Ma la sua morte è la morte della cultura della morte per la vita.
A questo punto abbiamo la scena del pentimento di Pietro, che lo stimolerà a fare più degli altri discepoli e divenire la più grande figura del cristianesimo dopo Gesù e quella di giuda, la quale offre un quadro della sua potente disperazione che lo induce al suicidio.
A Giuda manca il coraggio di vivere, la forza di lottare, di mettersi in pace con la propria coscienza, facendo opere di bene, vivendo per gli altri riscaldandosi ai raggi dell'Amore Divino, trasformando il negativo in positivo togliendo al suo passato e aggiungendo al suo presente e al suo futuro.
Intanto ai piedi della città si assiste al lamento dell'Addolorata e della Maddalena.
La deposizione e la sepoltura chiudono questo martirio con la vittoria nella parte finale della Resurrezione.


A Giaveno e Santena in provincia di Torino
LA PASSIONE VIVENTE
Il gruppo di san Zaccaria di Caulonia riscuote consensi ed applausi

di Giuseppe Panetta

A Giaveno e Santena, in provincia di Torino, la Passione Vivente rappresentata dal gruppo di San Zaccaria di Caulonia (RC) ha avuto un autentico successo di pubblico e di critica.
I cittadini della provincia torinese hanno partecipato in assoluto silenzio alla rappresentazione, per le vie cittadine, della vita e crocifissione di Cristo.
L'accoglienza tributata al gruppo degli interpreti ed ai loro accompagnatori è stata eccezionale. L'ospitalità poi non trova aggettivi adatti per sintetizzarla, tale è stato l'entusiasmo in chi, da spettatore, ha partecipato nello snodarsi cittadino.
Le autorità civili, religiose e militari, così ci riferiscono alcuni degli "attori", sono stati con loro ogni momento per alleviare e risolvere anche il più piccolo imprevisto. Tutto è andato benissimo e quanto la "Passione" è finita quel silenzio profondo, assimilabile a quello di Lourdes, si è rotto in uno scrosciante applauso che ha gratificato, più di ogni cosa, del sacrificio e della dedizione di tutti i figuranti. Don Mimmo Lamberto, entusiasta per l'accoglienza ricevuta, esprime apprezzamento e ringraziamenti alle autorità ed ai cittadini di Giaveno e Santena.
Ma non solo al nord, anche a Ricadi, Nicotera, Cenimene. S. Pietro di Caridà, Serrata ecc.. dopo tante altre località il gruppo di San Zaccaria ha ottenuto consensi ed applausi. Ovunque hanno lasciato un bel ricordo della rappresentazione di un dramma che si e consumato duemila anni fa.
Entusiasta si è dimostrato anche il Presidente della Giunta Regionale, Mistico, il quale avendo sentito l'eco ed i favorevoli giudizi, incontrato sull'aereo di ritorno, ha espresso a Don Lamberto, lusinghieri apprezzamenti per l'opera di divulgazione che va facendo e perché "all'Europa possiamo presentare anche questi valori che abbiamo in Calabria"; e già si preannuncia una serata da eseguirsi a Piazza Navona a Roma, in occasione dell'Anno Santo del 2000, quando per molte sere, verranno rappresentate le tradizioni popolari.
Il gruppo, certamente al completo, farà apprezzare quella bravura, quella spontaneità, quella immedesimazione che fa della "Passione" un appuntamento "Vivente".

 


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