Intervista a N. Frammartino
Capo gruppo de "I progressisti aderenti ai DS"
nostro corrispondente

La situazione politico-amministrativa del Comune di Caulonia affonda sempre di più verso un ulteriore degrado.

Una chiara e lucida analisi di Nicola Frammartino, capogruppo de "I progressisti aderenti ai DS" in consiglio Comunale, in questa intervista a un nostro corrispondente.


"Il gruppo di potere che ha in mano il Comune di Caulonia
spinge la politica locale a compiere un ulteriore passo
verso il degrado
"

Caulonia 2000: Qual è la situazione politica a Caulonia dopo le note vicende della fine di ottobre 2002 ?
Nicola Frammartino: Dopo alcuni mesi di vacanza, infine, il Consiglio Comunale è stato convocato alla fine di novembre 2002, ma non per discutere dei gravi problemi amministrativi e politici, come magari c’era da aspettarsi, semplicemente per riaggiornarlo ad altra data, il 2 dicembre successivo nella quale si è svolto un minimo dibattito.

Caulonia 2000: Cosa è successo in quella riunione ?
Nicola Frammartino: Che il Sindaco si è presentato con una relazione scandalosa: ha annunciato che non era successo nulla, che non era proprio il caso parlare di crisi.

Caulonia 2000: E l’opposizione?
Nicola Frammartino: Noi progressisti abbiamo messo in evidenza le seguenti circostanze:

  • che era stata la maggioranza, all’inizio dell’estate, ad aver espresso un giudizio negativo, addirittura stroncatorio sull’operato della Giunta che si era formata all’indomani delle elezioni amministrative del 2000;
  • che c’erano stati 6 consiglieri (su 11) della maggioranza che si erano riuniti e avevano sferrato forti critiche verso “Rinascimento Cauloniese”;
  • che un gruppo di 5 consiglieri, sempre della maggioranza, si è riunito nei giorni successivi e ha dichiarato il fallimento di “Rinascimento Cauloniese”;
  • che un assessore è stato estromesso dalla Giunta e altri due ne hanno rifiutato la nomina;

Dopo tutto ciò, il Sindaco viene in Consiglio dopo 5 mesi di silenzio e dice: non è successo nulla. Giudichi ognuno sul livello di sensibilità politica del gruppo che amministra il Comune di Caulonia

Caulonia 2000: Come spiega questa dichiarazione del Sindaco?
Nicola Frammartino: si sono convinti che, avendo vinto le elezioni, hanno il diritto di farla da padroni in barba a tutto il paese. Non hanno nulla da invidiare, in fatto di arroganza, ai vecchi signorotti di un tempo, ma di un tempo abbastanza lontano.

Caulonia 2000: Se l’aspettava tanta rozzezza?
Nicola Frammartino: Certo che me l’aspettavo. Lo avevo scritto fin dai giorni immediatamente successivi alle elezioni del 16 aprile del 2000: i vincitori delle ultime elezioni amministrative del 2000 avrebbero procurato dei disastri al paese.

Caulonia 2000: Che ne pensa la gente?
Nicola Frammartino: Dinanzi alle ultime vicende in tanti cominciano a darci ragione e a dirci: siete stati dei profeti.
Non c’era bisogno di essere dei profeti per prevedere questi sviluppi. C’erano stati fatti gravi che potevano far ragionare le persone più attente: bastava riflettere sulla circostanza che gli strumenti di lotta politica adoperati contro la precedente Amministrazione erano stati eccessivamente violenti. Chi aveva fatto quel salto di qualità non poteva non avere un progetto poco “pulito”.

Caulonia 2000: A che cosa si riferisce?
Nicola Frammartino: Basta pensare alla rabbia con cui hanno combattuto la campagna bugiarda sulla potabilità dell’acqua e quella sul secondo dissesto o all’ignobile voltafaccia, con cui alcuni uomini che si accreditavano nell’opinione pubblica come uomini di Sinistra, hanno tradito e venduto il Sindaco del tempo (diessino) e, tramando un’oscura tela assieme ad esponenti locali e provinciali della Destra, hanno determinato l’elezione di un Sindaco di Destra. Si pensi al veleno, sparso a piene mani, casa per casa, contro gli uomini di quell’Amministrazione.
Non sono cose che si fanno per amor di patria. Dietro operazioni di questo genere c’è sempre qualcosa d’inconfessabile, di poco “pulito”.

Caulonia 2000: Dopo le elezioni c’è stata una riflessione autocritica da parte degli uomini del gruppo più ristretto di potere?
Nicola Frammartino: Neanche per sogno. Anzi, vinte le elezioni, i vincitori del 16 aprile, (alcuni dei quali hanno sprecato un’intera vita politica a parlare vanamente di “Concezione alta della politica”, ingannando prima di tutto sé stessi, oltre che intere generazioni di Cauloniesi,) hanno perso ogni freno, ogni remora, ogni misura.

Caulonia 2000: Se le cose stanno come dice Lei, come spiega questi comportamenti da parte di uomini di una certa buona intelligenza? Non pensano che potrebbero pagare un prezzo salato per questi modi di operare?
Nicola Frammartino: No. Non lo pensano. Essi fanno affidamento sul forte indebolimento della cultura politica del paese e di quella democratica in particolare. Ritengono che, qualunque cosa essi facciano, il paese non abbia, in questa fase della sua storia, la forza morale di reagire.
Se avessero avuto stima e considerazione verso l'opinione pubblica paesana si sarebbero permessi di promettere, 15 giorni prima delle elezioni, 101 giornate di lavoro per ogni anno ad ogni disoccupato?. Non lo penso davvero.
Neanche Berlusconi, che pure promesse ne ha fatte, è arrivato fino a tanto.
Gli uomini di potere di tutto il mondo si comportano così: non mostrano alcun rispetto per la gente comune. Dall’alto della loro potenza trattano gli altri come degli sciocchi.
Nel nostro caso si tratta di uomini molto bene inseriti nei gangli del potere statale, al di là di una fumosa vernice antistatale (con tutti i discorsi sulla Magistratura) di cui fanno sfoggio per darsi un certo tono e per essere alla moda.

Caulonia 2000: Ma la Cultura, gli intellettuali che ruolo giocano?
Nicola Frammartino: Nessuno, più o meno.
Gl’intellettuali sono del tutto assenti o quasi. Con il pretesto di volersi tenere fuori dalla mischia, dalle beghe, si chiamano fuori da tutto; anche dai drammi che vive il paese. Probabilmente non vedono quello che sta succedendo nel paese o se vedono pensano che siano tutti corrotti e non vale la pena mischiarsi. “Tanto son tutti uguali” dicono alcuni di loro.

E’ evidente che non parlo del circolo Salvemini, poiché, con tutto il rispetto che si deve avere per le persone che lo dirigevano, quello era un equivoco.
Il circolo culturale “G.Salvemini” non c’entra con la Cultura come non c’entra con la Cultura tutto quello che fanno gli uomini del gruppo ristretto di potere.
Era uno specchietto per le allodole!

Chi aveva ideato il circolo culturale puntava sull’ingenuità e sulla debolezza dell'opinione pubblica del paese; scommetteva sulla sua mancata reazione dinanzi alle sceneggiate, anche di cattivo gusto, allestite dal circolo culturale "G. Salvemini". E non sbagliava.
Certo se qualcuno un giorno andrà ad esaminare questi fatti troverà la spiegazione del perché Caulonia è indietro in tutto; nel campo delle istituzioni culturali in primo luogo.

Il circolo “culturale” “G. Salvemini” si inserisce a pieno titolo nella triste tradizione dei circoli “culturali” nati a Caulonia negli ultimi decenni, su iniziativa o su discreto suggerimento dei politici locali (per lo più di “sinistra”), che tanto male hanno fatto al paese.
Che il “G. Salvemini” fosse un fatto assai negativo (al di là della buona fede di alcuni) l’abbiamo sostenuto fin dalla sua nascita. Non abbiamo dovuto attendere l’edificante vicenda di “Palazzo Lo Faro” (che vede il circolo immerso fino al collo) per renderci conto della sua vera natura.
Si trattava di una delle tante iniziative del più ristretto gruppo di potere per controllare la vita del paese; non solo di quella politica, ma di quella culturale, ricreativa, economica ecc.
La costituzione del circolo culturale, l’entrata nel Consorzio di Bonifica e le candidature a tutti i livelli, Consiglio Comunale, Consiglio Provinciale, Consiglio Regionale e Parlamento, sono momenti e aspetti diversi di un unico progetto.

Gl’Intellettuali, quelli che amano i libri, che li leggono per davvero, che hanno rispetto per la Cultura come valore in sé e non la concepiscono come “ancilla” del Potere, purtroppo sono rimasti silenziosi anche dinanzi a questo travestimento del Potere con i panni della Cultura.

Immagino che i più sensibili vivessero con sofferenza quest’atto di arroganza del Potere, che con quell’operazione ha sfidato gl’Intellettuali, ha umiliato la Cultura, degradandola a "strumentum regni", ma la forza morale per reagire non l’hanno trovata. Addirittura, in qualche circostanza, anche gli intellettuali sono apparsi come affascinati, folgorati dagli uomini di Potere.
Ma si sa: il Denaro, la Ricchezza e il Potere hanno il loro fascino.
Invece, gli esclusi dal Potere e dalla Ricchezza non sono interessanti, addirittura possono essere anche antiestetici.

Caulonia 2000: E’ vero che un consigliere della minoranza è stato prelevato di peso e nominato assessore?
Nicola Frammartino: Si, purtroppo è vero.

Caulonia 2000: Cosa ne pensa?
Nicola Frammartino: E’ un’operazione che si situa all’interno di questo sfascio, di questo disastro morale, politico e culturale. Gli effetti non tarderanno a farsi sentire: bisogna solo attendere.
La politica a Caulonia affonda sempre più nel fango. Ci sono uomini che ritengono che più schizza fango in giro più è difficile il ritorno alla normalità e pensano che questa circostanza li favorisca.
Si creerà a Caulonia una normalità differente dal resto dei paesi del nostro comprensorio, perché sarà fondata sull’imbroglio, sul tradimento, sulla corruzione.
Questa vicenda del consigliere, eletto nella lista che ha perso le elezioni il 16 aprile 2000, che viene nominato assessore è un ulteriore passo in questa direzione.
Neanche io, che pure penso molto male di questa classe politica, avrei immaginato che sarebbero arrivati fino a questo punto.
Ecco perché mi meravigliavo dei tradimenti e delle buffonate come quella del 4 maggio!
La marcia verso il degrado della politica sembra non debba arrestarsi: prima i tradimenti, le bugie, le false promesse, la nomina dei revisori dei conti, le misteriose somme urgenze, gli incarichi professionali, le transazioni, i contributi a pioggia agli amici e, infine, l’operazione che va sotto il nome di “Palazzo Lo Faro”.

Qualcuno aveva creduto che con quest’ultima operazione quest’Amministrazione avesse raggiunto il punto più basso sul terreno del costume. Invece, no.

Caulonia 2000: Lei l’aveva previsto una simile operazione?
Nicola Frammartino: Proprio questo no; anche se in una lettera aperta, indirizzata all’attuale Sindaco e pubblicata nel mese di gennaio del 2000, lo invitavo, a non utilizzare “quei metodi di lotta politica che a Caulonia erano ampiamente praticati negli anni '60 e che sono indelebilmente impressi nella cultura politica di alcuni uomini (non tutti), formatisi in quel decennio, tanto nefasto per il nostro paese, a causa del degrado della politica che si trasformò in uno spettacolo allo stesso tempo drammatico e indecente”.
La risposta a quella lettera è stato un manifesto, scritto a più mani, pieno di insulti e di improperi.
Comunque, rileggendo quelle righe qualcuno si sorprenderà per la precisione di quelle parole "profetiche". La verità è che non c'è nessuna profezia. C'è semplicemente questo: conosco i progetti per nulla tranquillizzanti del gruppetto che si era raccolto attorno all’attuale Sindaco e rendevo conto che tutto poteva succedere e sento, oggi, che il peggio dovrà ancora venire.

Caulonia 2000: Esprime un giudizio negativo su questa vicenda?
Nicola Frammartino: Un giudizio negativo?
E’ una vergogna!!!
E’ il manifesto di una classe politica pazza e spudorata, irresponsabile.
Questa vergognosa operazione ricaccia il paese negli anni più bui della sua storia recente; con questa scelta certi uomini della classe politica disonorano tutta la politica di Caulonia.

Caulonia 2000: Perché questa operazione?
Nicola Frammartino: La maggioranza che amministra il Comune è molto solida e non c’era la necessità di una simile bruttura. Questa scelta scellerata sarebbe stata inconcepibile se alla guida del Comune di Caulonia non ci fossero uomini ossessionati da un pensiero fisso: il Potere.
O
ggi al Comune ed al Consorzio di Bonifica, domani alla Regione e dopodomani, non si sa mai, al Parlamento.
Non si era mai visto a memoria d’uomo un gruppo di potere così determinato a compiere qualunque scelta, al di là del bene e del male, pur di mantenere ed estendere il Potere.
Mentre essi costruiscono organigrammi e fanno progetti per diventare più forti e potenti, mentre corrompono mezzo mondo con regalie e comparaggi, Caulonia precipita sempre più in giù. E’ proprio di queste ore la notizia che è stato chiuso l’ex Centro AIAS: da parte dell’Amministrazione Comunale neanche una parola.
A Roccella più di un mese fa è stato inaugurato un altro tratto del lungomare, a Caulonia a due anni di distanza dalla concessione dei relativi finanziamenti ancora non sono iniziati i lavori.
Lo stesso per il Centro Storico: 10 miliardi da due anni in attesa di essere spesi.

Quest’Amministrazione con l’alluvione del 2000 ha avuto l’occasione di gestire somme di una certe consistenza, ma oltre alle scelte clientelari (affidamento incarichi ) non sa andare.

Fino a quando il paese avrà pazienza? Temo che dovrà averne per molto tempo ancora.

 

Caulonia li,  23  Marzo 2003

Nostro corrispondente