Commento al manifesto del circolo
"G. Salvemini"
Dott. Nicola Frammartino

Dopo le elezioni amministrative del 26 Maggio 2002, i cui risultati hanno lasciato l'amaro in bocca a molti esponenti dell'attuale maggioranza del comune di Caulonia, un piccolo commento alle tante "fumose affermazioni pre-elettorali".
E' sempre di moda ma a volte è utile ricordare che "... chi è origine del suo peccato pianga se stesso".


Commento al manifesto del
CIRCOLO “G. SALVEMINI” – CAULONIA

 

Il manifesto riprende discorsi che si ascoltano a Caulonia da più di trent’anni:

  • le calunnie verso alcuni esponenti della vita politica,
  • l’ingenerosità della gente verso alcuni politici.

Questi discorsi, insopportabilmente noiosi, hanno la loro parte di responsabilità per l’allontanamento di tanta gente dalla politica.

Penso, in ogni caso, che non si possa svolgere alcun esame critico del testo sopra riportato senza che si dica una parola chiara sul soggetto che lo ha firmato, il circolo culturale “G. Salvemini.
Uno penserebbe che il circolo “culturale” G. Salvemini sia un luogo dove molte o poche persone si riuniscono per il piacere di parlare di cultura.
In tutto il mondo un circolo culturale sarebbe questo.

A Caulonia un circolo culturale è un’altra cosa.

Il circolo culturale “G. Salvemini è stato il luogo dove si sono riuniti, negli anni 1996-2000, gli esponenti di uno schieramento politico che andava da AN alla Sinistra Democratica per combattere l’Amministrazione Comunale del tempo. Quel circolo culturale ha pubblicato un giornaletto altrettanto culturale in cui predominavano gli scritti polemici verso l'Amministrazione di allora.


Il manifesto nelle prime righe si mantiene su una linea di assoluto distacco, poi il tono precipita rovinosamente. Vi si legge, infatti: “Purtroppo si sono annidati negli angoli più bui e più bassi della società persone che approfittano del momento elettorale per dare libero sfogo alle proprie frustrazioni e al fiele che portano in corpo.”

Secondo me un linguaggio simile non doveva mai entrare né nel dibattito politico, né in quello culturale, perché non fa onore al nostro paese. Speriamo di non doverlo riascoltare mai più.
Perché, piuttosto che abbandonarsi a questi sfoghi non ci si sforza di riflettere per tentare di cogliere le tensioni presenti nella società di Caulonia?

E’ giusto respingere sempre le calunnie. E’ da tutta una vita, però, che sento questi lamenti. Non se ne può più.


Molti cittadini di Caulonia si pongono decine di domande inquietanti su questioni politiche importanti, senza riuscire a trovare risposte adeguate.

Alla gente è apparso incomprensibile l’accanimento con cui è stata combattuta da alcuni esponenti politici, l’Amministrazione Comunale che ha governato Caulonia negli anni 1996-2000.
Quell’Amministrazione aveva dei requisiti che agli occhi della gente erano altrettanti aspetti apprezzabili per un’Amministrazione.

Essi erano i seguenti:

  • Era stata eletta da una larga maggioranza di cittadini, oltre il 60% dei voti.
  • I suoi esponenti non avevano ottenuto i voti né con l’arroganza, né con il denaro, né per l’uso spregiudicato del potere.
  • La lista da cui era nata quell’Amministrazione non era espressione di una forzatura trasversale, ma dalla normale adesione ad un progetto di tutte le forze del centro-sinistra.
  • Gli uomini che la formavano erano tutte persone senza storie discutibili alle spalle.
  • Nei quattro anni e mezzo in cui aveva governato il Comune, lo aveva fatto molto dignitosamente.

Nessuno riesce a indovinare i motivi per i quali quell’Amministrazione è stata contrastata così rabbiosamente.

Ma c’è di più:
la lotta è stata guidata dalla Sinistra Democratica che, sin dai primissimi mesi di vita dell’Amministrazione 1996-200, ha lavorato incessantemente per screditarla e per costruire nel contempo una nuova aggregazione da contrapporgli alle elezioni successive, quelle del 2000.

La Sinistra Democratica, continuando nella sua linea di fondo di impedire che a Caulonia si formassero, in piena autonomia, aggregazioni di destra e di sinistra, ha costruito una lista civica, Rinascimento Cauloniese, in cui c’era la destra la sinistra ed il centro.

Alla destra, che era la più riottosa ad aderire a questa operazione, è stata offerta la carica di Sindaco e di due assessori. Ha subito accettato, perché a Caulonia essa non ha avuto mai la forza di conquistare un seggio così alto.

Come contropartita la Destra avrebbe dovuto lasciare nella gestione dell’Ente tutto lo spazio possibile agli uomini del gruppo di potere e nelle successive elezioni (politiche del 2001 e provinciali del 2002) avrebbe dovuto far convergere un certo numero di voti sul candidato del centro-sinistra. Così è stato.

In virtù di questa contro - partita nel negoziato sono entrati anche esponenti dei DS.

Ora la Sinistra Democratica sente il peso enorme di cui si è gravata per questa operazione assurda e sta facendo di tutto per attutire le proprie responsabilità. Gli argomenti sono i più diversi: non ci sono i partiti, anche gli altri hanno presentato una lista trasversale etc... etc...

La gente di Caulonia osserva giustamente che al centro di tutta l’operazione, per la cui realizzazione la Sinistra Democratica ha infranto tutte, ma proprio tutte, le regole della buona politica, non ci sono i problemi del paese, ma calcoli sulle carriere politiche degli uomini del gruppo di potere: questo fa il Sindaco, quello il Consigliere Provinciale, quell’altro il Consigliere regionale; poi questo Sindaco lo sostituiamo con quell’altro ancora.

Per fare incastrare tutti i pezzi hanno dovuto operare mille forzature, prima per vincere le elezioni e altrettante nella gestione del Comune.

La calunnia è sempre sbagliata ed ingiusta. D’accordo.
Ma chi poteva illudersi che operazioni di potere così spregiudicate, così tracotanti e irrispettose verso il paese non lasciassero un segno indelebile?


C’è ancora di più: il Comune dopo le elezioni del 16 aprile del 2000 è irriconoscibile. Il gruppo più ristretto ne ha fatto uno strumento per estendere il domino sul paese in maniera incontrollata.

Tre o quattro uomini, in poco tempo hanno gestito risorse pubbliche per decine di miliardi di lire, operando delle scelte assolutamente prive di buon senso.

  • Hanno affidato ad alcuni professionisti incarichi per lavori pari a diversi miliardi di lire e ad altri per poche centinaia di milioni. Negl’incarichi collettivi, per una stessa opera pubblica, a chi è stato attribuito il 50% dell’incarico, a chi il 30% e a chi il 20%.
  • E’ stato affidato un secondo incarico per la realizzazione del lungomare, quando il Comune disponeva già di un progetto elaborato da un professore universitario. Hanno pagato due progetti per una stessa opera.
  • Non era mai accaduto a Caulonia che fosse escluso dal collegio dei revisori dei conti comunali il rappresentante della minoranza. Loro lo hanno fatto accadere.
  • Hanno speso, e non si sa come, 700 milioni di vecchie lire in somme di urgenze del dopo alluvione.
  • Hanno promesso, sotto le elezioni del 2000, di assumere per 100 giorni l’anno di tutti i disoccupati di Caulonia,
  • di approvare il PRG nei primi 100 giorni a partire dal 16 aprile 2000,
  • di risolvere ancora nei primi 100 giorni il problema delle fogne che scorrono a cielo a aperto sulla spiaggia.

Promesse oggettivamente impossibili da mantenere.
La gente è delusa, sconcertata e pensa male degli amministratori. Non ama gli uomini del ristretto gruppo di potere che ha in mano Caulonia.


C’è un problema delle calunnie a Caulonia, ma non va posto così come è stato fatto nel manifesto.

A Caulonia c’è una parte della classe politica profondamente disistimata dal paese, e a buona ragione, perché la politica è stata ridotta ad un giochetto complicato ed incomprensibile per la gente, perché il paese viene amministrato in maniera arrogante e antidemocratica.

A questa situazione il paese vuole reagire. La reazione del paese è, talvolta, politicamente qualificata; tal altra è primitiva.

C’è nel paese un disagio che si taglia con il coltello, che essi hanno provocato.

Chi infrange, come essi hanno fatto, così di frequente e con tanta impudenza, le regole che disciplinano la vita di una comunità, sono i responsabili del decadimento della vita politica e civile del paese.

Le calunnie non servono per sconfiggere questo gruppo di potere, che è all’origine del degrado della vita politica di questo paese. Bisogna lottare con gli strumenti che ci offre la politica per scegliere uomini tanto forti, politicamente e moralmente, da non essere ricattabili nemmeno dai calunniatori.


Si ancora legge nel manifesto:
E’ compito...isolare coloro che utilizzano le elezioni per denigrare le persone, per spargere veleno, lacerare la comunità”.

Ma via! Ci dev’essere un limite a tutto!
Hanno vinto le elezioni del 16 aprile 2000, denigrando gli avversari, spargendo veleno a piene mani, lacerando rapporti personali, dicendo bugie a più non posso e ora vorrebbero darsi l’immagine degli agnellini.

E ancora:
... In politica, gli spazi non si guadagnano con la maldicenza e la calunnia... ma con la sobria compostezza (questo manifesto non è certo un esempio di compostezza, n.d.r.), la serietà, la quotidiana umiltà”.

Anch’io la penso così.
Ma bisogna stare attenti se no si corre il rischio di chiudere la bocca alla gente con il pretesto di impedire le calunnie.

La gente ha diritto di criticare gli uomini di potere, massimamente quando lo esercitano senza tollerare alcuna forma di controllo democratico.

 

Caulonia li,i 20 Giugno 2002

Dott. Nicola Frammartino
"Progressisti aderenti ai DS"