Intervento della signora Teresa Giamba al consiglio comunale
Teresa Giamba


Sono passati quindici mesi dall’elezione del Sindaco Pierfrancesco Campisi e della maggioranza amministrativa che gestisce il Comune. In questi mesi noi Progressisti abbiamo manifestato al Sindaco ed alla Giunta Municipale la nostra più profonda delusione per l’assoluta inadeguatezza del modo in cui l’attuale squadra amministrativa nel suo complesso ha svolto i suoi compiti che istituzionalmente le competono di guida del paese. Siamo stati i primi a prendere posizione rispetto ai ritardi, alle insufficienze, al venir meno agli impegni assunti dinanzi agli elettori. Abbiamo iniziato il 23 maggio 2005, abbiamo continuato a manifestare il nostro disagio a fare parte di una maggioranza così incapace ad affrontare i gravi problemi del paese in incontri avuti con il Sindaco e con i componenti della Giunta e del gruppo consigliare di maggioranza.

Il 15 febbraio abbiamo affisso un manifesto molto moderato nei toni e ragionevole nelle proposte. In esso scrivevamo tra l’altro: “…Bisogna di riflettere meglio sugli impegni assunti con gli elettori e verificarne il loro rispetto, superare ritardi, riconsiderare sottovalutazioni, eliminare momenti di confusione e di scoordinamento nell’azione amministrativa e, soprattutto, favorire la partecipazione democratica dei cittadini alle scelte concrete…”

Il 4 luglio 2006 ci sono state le dimissioni di Mauro Tuccio dalla carica di Vice-Sindaco e di Teresa Giamba da quella di Presidente del Consiglio Comunale.
Mauro Tuccio, rivolgendosi al Sindaco scrive: “…Come ben sai ho sempre manifestato lo stato di insofferenza in cui mi trovavo a causa delle difficoltà che abbiamo incontrato per far partire questa maggioranza e soprattutto questa giunta, non vi è stata occasione sia a livello di gruppo di maggioranza che di giunta o anche in occasioni d’incontri personali dove non ho rimarcato l’insoddisfazione personale sullo stato delle cose. Ho atteso con pazienza e perseveranza a prendere questa decisione, nella convinzione che ad oltre un anno dal nostro insediamento e dopo un necessario tempo di assestamento a causa dell’inesperienza di molti di noi, avremmo trovato una strada comune per rilanciare questa amministrazione. Dopo quindici mesi, mio malgrado mi sono dovuto ricredere, oggi ho raggiunto la convinzione che questo purtroppo non avverrà nel prossimo futuro.”

“L’ultimo Consiglio Comunale, ha sicuramente accelerato la mia decisione, ha dato forza al convincimento dello stato di isolamento in cui ci troviamo nel Paese, ma soprattutto della mancanza di passione che è evidente in molti di noi. ”

“... siamo caduti nel più totale isolamento, la scelta della mancata informazione a tutti i livelli, ha fatto perdere le speranze non solo ai cittadini, ma anche ai nostri più stretti sostenitori. ”
"Accusiamo ritardi su tutti i fronti, a quindici mesi dall’insediamento, i problemi si sono aggravati in modo esasperante, con l’arrivo della stagione estiva la situazione peggiora in modo esponenziale, pertanto le cose non possono altro che aggravarsi. ”

“Non ci sono più alibi di sorta, che possono giustificare il mancato coinvolgimento e la mancata partecipazione di un numero più alto possibile di soggetti, nelle scelte più importati che l’amministrazione deve affrontare. E’ da queste cose e da molte altre che è maturata in me questa decisione, in quanto non intravedo più la possibilità di effettuare la tanto fatidica svolta ad “U” più volte richiamata nelle varie riunioni, ma mai accennata ad avviare. ”

“Lascio questo incarico con la consapevolezza di essermi adoperato in qualche modo per la buona riuscita di questa amministrazione, il mio rammarico è che all’ entusiasmo, alla passione e all’impegno dell’avvio di questa esperienza si sia man mano sostituita, la delusione e la rassegnazione, mi auguro che questo mio gesto serva ad avviare un processo di rinascita e di rilancio, lo spero soprattutto per i nostri cittadini, che si sentono delusi e traditi anche in questa circostanza.
Voglio augurami che questo mio gesto, non abbia riflessi sul piano personale, da parte mia rimane inalterata l’amicizia e la stima di sempre. ”

Leggo uno stralcio della mia lettera: “Le presenti dimissioni sono motivate dalla gravissima situazione politica del nostro paese: un’Amministrazione Comunale che, nonostante la buona volontà di tutti i consiglieri di maggioranza, non è riuscita a metter mano ad uno solo dei problemi per la cui risoluzione è nata un anno fa. Ho sperato, giorno dopo giorno, che si riuscisse a trovare la strada per compiere insieme un cammino positivo per il nostro paese. Purtroppo non si è riusciti nell’intento e le cose non vanno per niente bene.
Quel lavoro di squadra che tutti auspicavamo per affrontare i problemi che ci attendevano non si è riusciti a renderlo concreto ed operante, nonostante le reiterate analisi, talvolta impietose, ma scaturenti da intenzioni costruttive, fatte nelle tante riunioni di maggioranza da parte di tutti i consiglieri.
Oggi, dinnanzi alle critiche e alla delusione che larghi settori della cittadinanza manifestano, l’Amministrazione vive ed opera nel più profondo isolamento.”

”In questi quindici mesi ho creduto che le cose potessero volgersi in positivo e ritengo di non aver mai fatto mancare, nei limiti delle mie possibilità, la mia leale collaborazione.
La decisione di lasciare il mio incarico, sofferta e maturata insieme al gruppo che unitamente al vicesindaco ho l’onore di rappresentare nel Consiglio Comunale, scaturisce da una sensibilità democratica acquisita negli anni di impegno politico e dall’auspicio che possa essere utile ad un rilancio dell’attività amministrativa. Auguro a lei ai suoi collaboratori ed a tutto il Consiglio Comunale un lavoro più proficuo nell’interesse del nostro paese.”

Abbiamo affisso un altro manifesto in data 20 luglio 2006 dal titolo: “Caulonia e le promesse mancate”

In esso si legge: “Si è riusciti, in poco meno di un anno e mezzo, a disperdere gran parte del patrimonio politico costruito tenacemente e con enormi difficoltà in anni di lavoro e che aveva trovato la sintesi nella lista Alternativa per Caulonia. Non esiste un dialogo, anche se difficile, con il paese. Non esiste una maggioranza che discute, propone, critica suggerisce, decide.”

“Da queste dimissioni (di Mauro Tuccioe Teresa Giamba) sono passati ormai quindici giorni. Ci illudevamo di provocare una reazione forte, una discussione accesa, appassionata, all’altezza della drammaticità del problema posto. Niente di tutto questo, ma solo e sempre la stanca routine di quest’anno e mezzo”

"Non siamo stati solo noi a manifestare disagio, ammarezza, delusione, incredulità, sgomento per tanta incapacità ad amministrare.”

Nel mese di marzo 2006 Bruno Greci ha reso pubblico un documento in cui si legge “Demotivazione e scarsa resa del personale. Discariche a cielo aperto. Centro ex AIAS in disfacimento. Palazzina occupata senza sbocco. Strade rotte e dissestate. Rupe tarantino sospesa. Frazioni al degrado. Assenza di cultura. Disgregazione sociale. Mancata riduzione dell'indennità.
L'aria nuova che tutti ci aspettavamo non c'è. Non c'è il lavoro di squadra. Non c'è il nuovo afflato, caratterizzato anche da momenti di spigliatezza e immaginazione al potere, come si diceva una volta, portato avanti da un gruppo di giovani che avrebbero dovuto trasmettere e infondere scosse di fiducia, positività, entusiasmo. Questo non si coglie. Anzi sembra il contrario. Allora ritengo che occorra una svolta profonda e strutturale della compagine e del suo rapporto col movimento e col paese. In 3 parole direi: più trasparenza, più collegialità, più democrazia. Fare nascere un organismo permanente e rinnovabile a scadenza, (comitato, coordinamento, o come si voglia); che sia da sprone per il lavoro dell'amministrazione; da cinghia di trasmissione e massima diffusione di notizie e informazioni; che porti le istanze della società; e valuti democraticamente le priorità e le politiche da attuare; che convochi periodicamente l'assemblea plenaria; che si assuma le responsabilità e di un nuovo corso e del nuovo "andazzo"."

Nel mese di aprile 2006 il locale circolo di Rifondazione Comunista ha affisso un manifesto di una chiarezza e di una durezza critica verso l’Amministrazione Comunale mai raggiunta fino a quel momento e neanche dopo. Leggiamo alcuni passaggi:

“Ad un anno da quando “Alternativa per Caulonia” con la sua vittoria elettorale ha dimostrato che qualcosa di diverso poteva essere fatto cosa è cambiato? Le aspettative di quanti ci hanno creduto, di quanti l’hanno sostenuta, si sono concretizzate? La delusione campeggia negli animi dei cittadini cauloniesi.”

”Inoltre Rifondazione Comunista, che ha contributo in modo decisivo alla vittoria, è stata oggetto di forti pregiudizi manifestati da parte della maggioranza, che pur di non attribuire l’assessorato alla cultura ad un comunista si è inventata l’assessorato al coordinamento delle attività culturali”

“ un’assoluta assenza di orientamento strategico-organizzativo dell’attivita’ amministrativa che non ha fatto altro che aggravare le difficoltà di gestione del Comune; orientamento che fino ad oggi e’ stato rivolto soprattutto ad un metodo di gestione straordinario, non riuscendo spesso a far fronte alle necessità ordinarie del nostro territorio e dei suoi cittadini. Il tutto coniugato ad una scarsa attenzione alla cura dei rapporti con la gente. Non si e’ riusciti a mantenere un impegno basilare del nostro programma elettorale, quello di una costante partecipazione e coinvolgimento dei cauloniesi nella vita amministrativa. Consigli comunali all’aperto e incontri periodici con i cittadini non si sono concretizzati”

“I nostri tentativi, tra cui la proposta di bilancio partecipativo, per tenere fede a questa promessa si sono scontrati con una certa ostilità e con atteggiamenti sospettosi nei nostri riguardi, fino a inventarsi false strategie di complotto e di presunta convenienza politica”

“L’ unica cosa che c’era e c’è “sotto” la proposta del calendario di incontri con la cittadinanza che il compagno Maiolo ha sottoposto all’attenzione della maggioranza è quella di mantenere la promessa di amministrare “con e per la gente”

“Per queste ragioni abbiamo molto sofferto nel continuare a sostenere l’amministrazione, ma ugualmente abbiamo cercato più volte di porgere la mano a questa conduzione allo sbando, per riportarla alla normalità, rischiando spesso anche lacerazioni interne al nostro circolo!

“Abbiamo dovuto constatare che alla nostra sopportazione non ha fatto seguito la possibilità di poter lavorare per la realizzazione delle promesse fatte in campagna elettorale.”

“Purtroppo i TANTI impegni assunti dal Sindaco con il PRC, miranti a produrre partecipazione e a migliorare l’organizzazione amministrativa, non sono stati mantenuti. Noi e il paese siamo stanchi di un’amministrazione rinchiusa nel palazzo municipale.”

“E’necessario, da oggi in poi, produrre una svolta amministrativa radicale; occorre capire se ci sono, anche nelle altri componenti della maggioranza, le intenzioni di dare alla gente quanto si è promesso oppure se siamo parte di una coalizione che ha fatto demagogia anche con i propri alleati e quindi prenderne le distanze”

“Il Circolo "Ilario Macrì", che intende mantenere gli impegni presi, dà mandato al proprio rappresentante in consiglio comunale, per differenziarsi da questo metodo di gestione, di costituire il gruppo consiliare di "Rifondazione Comunista".

Il manifesto del circolo di Rifondazione è molto importante per una ricostruzione del dibattito politico degli ultimi mesi e anche perché ha avuto un forte peso nel processo di maturazione delle nostre decisioni definitive. Tra il nostro manifesto del mese di febbraio tutto schierato dalla parte dell’Amministrazione Comunale e il nostro manifesto del 22 luglio 2006 c’è il manifesto di Rifondazione. Ora il circolo di Caulonia di Rifondazione Comunista è su altre posizioni. Non abbiamo nulla da dire, ché una forza politica ha tutto il diritto di ridefinire momento per momento le proprie strategie politiche.

Ci era parso di capire che anche altre forze di maggioranza, presenti nel Consiglio Comunale, stessero per prendere delle decisioni critiche verso la maggioranza.

Noi la scelta di uscire dalla maggioranza, che in questo momento assumiamo formalmente, l’abbiamo presa perché gli errori commessi in questi mesi sono stati così numerosi e persistenti da farci perdere la speranza che questa maggioranza, nonostante la serietà delle persone che la compongono, possa ritrovare le energie necessarie per guidare il paese.

Abbiamo dimostrato di non essere una forza ondivaga. Da quando abbiamo avuto i primi sospetti che le cose potessero mettersi male per il paese, abbiamo cercato di gridare gli allarmi necessari abbiamo suggerito i rimedi che credevamo potessero essere i più opportuni. Da quel momento ci siamo mossi in maniera del tutto lineare. Non ci è capitato di avvicinarci al Sindaco od allontanarci e seconda che egli facesse adottare una certa delibera o una certa altra a favore di nostri amici o elettori. Niente di tutto questo. Le nostre preoccupazioni crescevano mano che il tempo passava e le cose peggioravano, ma non abbiamo mai minacciato crisi dall’Amministrazione Comunale. Anche le due lettere di dimissioni, quella di Mauro Tuccio e la mia erano un forte segnale di allarme perché sentivamo che la situazione poteva precipitare. Ci aspettavamo l’aperture di una discussione nel Consiglio o all’interno della maggioranza. Si è preferito, invece percorrere un’altra strada, Quella dei contatti personali con esponenti della nostra organizzazione facendo intravedere scenari allettanti ed improbabili. Ultimamente forze molto vicine al cuore della maggioranza hanno maturato un’idea dissennata e l’hanno messa in atto; è stata la sintesi e la conclusioni di un percorso dissennato cominciato nel corso della discussione per la scelta del candidato a Sindaco della lista “alternativa per Caulonia”. Una dissennatezza dopo l’altra fino all’ultima del 22 luglio 2006. Il giorno dopo, il pomeriggio del 23 luglio il Sindaco ha convocato il consiglieri di maggioranza escludendo il consigliere Tuccio e la consigliera Giamba. Poiché noi Progressisti avevamo convocato una nostra riunione per esaminare la situazione politica, abbiamo preso atto della decisione del Sindaco di invitarci alla riunione di maggioranza e abbiamo deciso all’unanimità di lasciare la maggioranza e di emettere un comunicato che leggo per intero:

Il solo punto di riferimento che condiziona le nostre scelte e i nostri comportamenti sono i problemi della gente e la capacità del Sindaco e della maggioranza di affrontarli e rsiloverli

Che le cose non si mettevano bene per il paese lo andavamo dicendo da tempo, auspicando un profonda e radicale cambiamento nella gestione dell a cosa pubblica che si avvicinasse a quella alternativa promessa in campagna elettorale.

Inascoltati. Innumerevoli volte inascoltati

Le dimissioni del vice Sindaco e del Presidente del Consiglio rappresentavano l’ultimo atto l’estremo tentativo per far capire che il paese era in ginocchio che dsi diffondeva sempre più un giudizio severo sull’operato dell’Amministrazione comunale.

A questa nostra dolorosa ed accorata iniziativa politica tranne qualche ingenua offerta di un assessorato subito rifiutata, ancora una volta non si risponde con un profondo dibattito, non si avanzano proposte serie di cambiamento, tutt’altro.

Non si parla più di come governare bene il paese ma si apre una vergognosa caccia all’uomo culminata in un volgare manifesto di settori della maggioranza molto vicini al sindaco Campisi.

Un attacco di un a ferocia inaudita verso noi tutti Progressisti, con giudizi così pesanti al limite del’indecenza politica culturale ma anche umana.

Questa sì vecchia politica di vecchi e giovani politicanti.

Nel mentre abbandoniamo il potere e le poltrone perché non si risolvono i prolblemi di Caulonia veniamo accusati di divorante febbre di potere” forsei si è sbagliato indirizzo. Lasciamo la maggioranza per la quale abbiamo lavorato e combattuto seriamente come siamo abituati a fare, mai ingannando la gente, con tanta, ma tanta amarezza perché abbiamo impegnato anni e anni della nostra vita e niente a noi è stato regalato. Ci rattrista, infine, il fatto di essere rimasti soli in simili circostanze.Sinceramente non pensiamo di meritare tanto. Ci conforta il fatto di essere in sintonia con il profondo sentire del paese, ci rimbocchiamo le maniche e ricominciamo a lottare


 

Caulonia, lì 27 luglio 2006


Teresa Giamba