RELAZIONE DEI PROGRESSISTI
ING. FRANCESCO COMMISSO

 

E’ la prima volta che c’incontriamo dopo le difficili giornate passate in questo luogo dove, in mezzo a mille difficoltà, abbiamo costruito la lista di candidati più forte che mai era stata messa insieme a Caulonia per affrontare una campagna elettorale.

E’ bello ritrovarsi dopo una straordinaria avventura che si è conclusa con una magnifica vittoria che ha consentito di far ricoprire la carica di Sindaco al nostro candidato e la carica di assessori e di consiglieri comunali ad esponenti apprezzati e stimati del nostro Movimento.

La cosa è così bella che non ci sembra vera.

Con la vittoria del 3-4 aprile abbiamo creato le condizioni per un profondo sconvolgimento del sistema politico di Caulonia che sembrava, solo fino a qualche mese fa, dovesse rimanere immobile chissà per quanto tempo ancora. E’ stato quello del 3-4 aprile un bel risultato, e non tanto perché ha vinto l’avvocato Campisi ed ha perso il prof. Ammendolia, ma perché, oggettivamente, al di là delle caratteristiche personali ed umane tra i due candidati a Sindaco entrambe apprezzabili, si apre per il paese una fase politica nuova: di rinnovamento profondo e radicale della politica di cui godranno anche gli sconfitti di oggi.

Rinnovamento negli uomini ovviamente, ma soprattutto nei metodi di governo. Metodi nuovi che già l’Amministrazione Frammartino aveva introdotto nella vita amministrativa del nostro Comune, ma che la sconfitta della lista “Caulonia 2000 per continuare a cambiare” ha annullato.

Sarebbe riduttiva la lettura del risultato del 3-4 aprile se si limitasse a rilevare solo che ha vinto un uomo e perso un altro. Non è questo l’aspetto più significativo del risultato dell’ultimo confronto elettorale.

E’ stato un contrasto tra due mondi assai distanti l’uno dall’altro che nemmeno i due candidati rappresentavano interamente, perché non è stata una lotta tra due uomini, ma una lotta che ha coinvolto largamente il paese. L’impostazione della la campagna elettorale ha impedito al paese di scegliere tra due proposte di governo alternative. I cittadini non hanno scelto tra due programmi, ma tra due mondi, tra due filosofie. Forse sarebbe più giusto dire tra due idee che il paese aveva dei due raggruppamenti, due immagini differenti, due rappresentazioni contrastanti. Il paese ha votato per un’immagine, perché dell’altra, di quella dello schieramento avverso, guidato dal prof. Ammendolia, il paese non voleva saperne. Voleva solo liberarsene.

E l’ha fatto.

Insomma è stato uno scontro d'integralismi, al di là dalla volontà dei due concorrenti.

Ha vinto un mondo per pochissimi voti e l’altro ha perso.

E ha perso anche male.

Se dovessimo dare il giudizio sull’esito del confronto, basandoci sui pochissimi voti che hanno fatto la differenza, potremmo dire: nessuno ha perso, nessuno ha vinto.

Invece, non è così.

Quei pochissimi voti segnano una svolta profonda nella vita del paese. Nessuno se ne meravigli: anche la grande storia è fatta di queste piccolezze. Chissà in quante battaglie, che noi consideriamo, giustamente, molto importanti, perché hanno modificato il corso della storia dell’umanità, solo piccole inezie hanno fatto la differenza tra vincitori e vinti. Si pensi un attimo alla vittoria di Bush sul suo concorrente Al Gore nel 2000: è stata determinata solo da qualche centinaio di voti. Così è stato per noi il 3-4 aprile. La vittoria dello schieramento che si è raccolto attorno all’avvocato Campisi ha estromesso dal potere comunale un gruppo di uomini che, chi più chi meno, erano vissuti all’ombra del potere comunale da tutta una vita. E’ stato un avvenimento straordinario che ancora non è stato valorizzato in tutta la sua pienezza. La vittoria dell’avv. Campisi a molti ha fatto impressione, perché il gruppo che aveva perso aveva quasi sempre vinto sul terreno elettorale e, comunque, era considerato invincibile. E c’è da restare impressionati. A noi non ha fatto impressione per quest'aspetto, per altro è innegabile, ma perché con essa si volta pagina nella storia del paese. Si volta per davvero dopo un lunghissimo periodo. Non ci credevamo neanche noi che potesse accadere, ma è accaduto. Sappiamo bene che in politica non vi è nulla di definitivo. Ma pure siamo convinti che è molto difficile che il libro della storia della nostra comunità torni indietro a prima del 3-4 aprile. La vittoria della lista “Alternativa per Caulonia” ha creato le condizioni per lo svecchiamento della politica nel nostro paese. Svecchiamento nei metodi, precisiamo per evitare gli equivoci e le incomprensioni che ci hanno diviso nel passato.

Noi “Progressisti” non condividiamo, nella maniera più assoluta, tutta le analisi, che si sono fatte anche tra noi, sui vecchi e i giovani. Le consideriamo stravaganti e contraddittorie.

Si sa, da che mondo è mondo, che prima o dopo gli anziani devono lasciare il posto ai giovani. Ma in nessun libro mi è capitato di leggere che ogni giovane è sempre migliore di ogni anziano. Soprattutto in politica. La politica richiede prudenza, moderazione, passione, generosità, capacità di riflessione, equilibrio, ma soprattutto richiede la capacità di comunicare con la propria comunità. Può accedere che tutte caratteristiche si trovino tutte assieme in un ragazzo di 25 anni, come può accedere che un ragazzo di 25 anni di queste virtù non abbia nemmeno una e non l’acquisisca nemmeno a 80 anni. In ogni caso, in questi anni dovremo incontrarci per amore o per necessità, ci confronteremo e se emergeranno forze nuove che mostrino di avere spiccate capacità politiche, di direzione politica e di governo, nessuno riuscirà a distruggerle.

Nei giorni scorsi quando mi avvicinavo agli amici per invitarli a quest'incontro mi sentivo chiedere, talvolta con curiosità, tal altra quasi con preoccupazione, quale fosse il motivo dell’incontro. La domanda mi sorprendeva perché ritengo che una nostra iniziativa a quasi 50 giorni dal voto amministrativo sia un fatto naturale. Forse arriva in ritardo.

Poiché noi “Progressisti” abbiamo l’ambizione di essere un punto di riferimento costante di larghi settori del paese, intendiamo in ogni circostanza assumerci le nostre responsabilità, che sono quelle proprie di una classe dirigente. Siamo una forza politica aperta ai diversi orientamenti del paese, attenta alle pulsioni della comunità, prudente nelle scelte, moderata nelle riflessioni critiche, equilibrata nelle decisioni e pensiamo di poter svolgere un ruolo positivo nel dibattito politico del paese. Perciò vi abbiamo invitato a questo incontro. Dopo un periodo di silenzio sui temi più sentiti del momento, tanti cittadini incominciavano a porci delle domande e noi non potevamo più sottrarci al dovere di dare delle risposte. Intanto devo dirvi che noi “Progressisti” in questo mese e mezzo ci siamo riuniti tra di noi più volte: per fare l’analisi sul voto, per decidere un manifesto di ringraziamento agli elettori, per festeggiare la ricorrenza del 25 aprile, per valutare le scelte del Sindaco in merito alla formazione della Giunta ed altro ancora. Per una forza politica, seppure di piccole dimensioni, che ha l’ambizione d'essere classe dirigente di una comunità, queste riunioni sono ordinaria amministrazione. D’altro canto, c’è un precedente che vale la pena ricordare, perché molto significativo. 5 anni fa si votò il 16 aprile. La prima riunione, su iniziativa di noi “Progressisti” la tenemmo il 12 maggio, a distanza di appena 25 giorni dal voto. Tenete conto che avevamo perso le elezioni e lo stato d’animo era a terra. Forse avevamo bisogno di non incontrarci per un lungo periodo di tempo. Invece c’incontrammo per fare fronte alle nostre responsabilità.

C’incontrammo in un’abitazione privata di via Torre per fare l’analisi del voto, ma soprattutto per capire in quale direzione si muoveva l’Amministrazione che si era appena costituita.

Era ancora caldo il ricordo dell’infausta riunione d’insediamento di quel Consiglio Comunale, nel corso della quale è avvenuto quello che tutti sanno. Poiché non tutti i mali vengono per nuocere, quella riunione di Consiglio Comunale è stata per noi provvidenziale, perché ci ha aiutato a capire il tipo d'aggregazione che avevamo di fronte. A dire il vero tutto il paese è rimasto sconcertato dai comportamenti di alcuni esponenti della maggioranza. In quel clima la sera del 12 maggio del 2000 abbiamo costituito il “Comitato Cittadino Caulonia 2000” che comprendeva tante personalità del paese, ma noi “Progressisti” costituivamo la componente di gran lunga maggioritaria. Abbiamo subito intuito l’importanza, ai fini di una battaglia per il ripristino della normalità nella politica di Caulonia, di questo strumento di lotta e lo abbiamo rafforzato il più possibile. C’è stato pure chi l’ha ostacolato per un'inadeguata comprensione della realtà locale, per una conoscenza non sufficiente, troppo superficiale dei processi politici in corso. In ogni caso, Il Comitato Cittadino è sopravvissuto per 2 anni facendo molte cose buone che sono risultate decisive per la vittoria del 3-4 aprile. E, quando alla fine del 2002 ci fu la crisi della prima Amministrazione Lia, esso si aprì ulteriormente alle novità che maturavano nel paese. Nel 2004 si allargò ancora di più e alla fine nacque il Movimento “Alternativa per Caulonia”.

Ognuno ha detto la sua su di noi, com’è giusto. Una cosa è certa: pur nel succedersi delle alterne vicende, fatte di sconfitte e di successi, di gioie e amarezze, siamo stati l’unico elemento di continuità in questi 5 anni. Abbiamo maturato una lunga esperienza all’opposizione, ma anche al governo del paese. Noi “Progressisti” abbiamo alle spalle un’altra grande e straordinaria esperienza, l’Amministrazione degli anni 1995-2000. L’Amministrazione cioè del PRG, di Tarantella Power, del Distretto Sanitario, dell’acqua potabile a Caulonia Centro, del ponte di Vasì (negli anni 1995-2000 non c’è stata nessun'alluvione), del riordino degli uffici comunali (oggi disastrati), del riordino delle finanze comunali (oggi ridotte ad una condizione di pre-dissesto).

Si è distinta quell’Amministrazione, soprattutto perché Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale erano legati tra loro da rapporti unitari così solidi e profondi che, tranne qualche rara eccezione, resistono ancora oggi. Fu un’Amministrazione straordinaria sotto ogni punto di vista: quello morale anzitutto, ma anche quello culturale e quello dell’efficienza. Quando verso il 1996 la maggioranza che era uscita dalle elezioni si è rotta siamo rimasti in pochi a sostenere il peso di quella Amministrazione. Su di noi “Progressisti” cadde il peso maggiore. Eravamo spaventati, impauriti. Temevamo di non farcela. Invece, ci riuscimmo. E’ un’esperienza che ora attraverso i nostri rappresentanti in Giunta e nel Consiglio noi mettiamo a disposizione del paese. Anche se siamo sicuri che l’attuale Amministrazione farà ancora meglio.

Signor Sindaco, signori Assessori, signori Consiglieri Comunali, amici, vi abbiamo invitato a questo incontro per rivolgervi, con la dovuta modestia e prudenza, anche sulla base delle nostre esperienze, alcune raccomandazioni e suggerimenti e ad avanzare delle proposte. Ora si capisce meglio il motivo di questa riunione.

Abbiamo svolto un ruolo importante per l’apertura della nuova fase politica. Ora che abbiamo vinto le elezioni ci sentiamo impegnati a vincere l’altra sfida, che è più difficile: la sfida del governo del paese. Se è stato duro vincere le elezioni sarà molto più complicato vincere questa seconda battaglia. Noi “Progressisti” siamo impegnati in questo sforzo politico-culturale con tutte le nostre forze. Se non fosse così non avremmo incoraggiato né Mauro Tuccio, né la signora Giamba ad accettare gli incarichi di grande prestigio che ha loro conferito rispettivamente il Sindaco e, su proposta del Sindaco, il Consiglio Comunale. Pur non avendo influito in alcun modo, nemmeno con un gesto, siamo felicissimi per queste decisioni del Sindaco. Ci sentiamo, quindi così impegnati nel governo del paese che più non potevamo. La nostra lealtà e solidarietà con il Sindaco, la Giunta e la maggioranza è fuori discussione. E’ sulla base di questo stato d’animo e di queste valutazioni che sviluppiamo alcune riflessioni che qui di seguito esporrò. Nei giorni che ci separano dalle elezioni abbiamo sempre pensato a coloro che ci hanno fatto vincere, ma che abbiamo perso di vista per nostra negligenza. Il Sindaco, gli assessori, i consiglieri, si sa, dispongono di luoghi e strumenti in cui possono dibattere i problemi del paese e possono lottare per affermare i loro punti di vista. Ma chi si è candidato e non è stato eletto e chi non si è nemmeno candidato ma si è tanto impegnato per il successo della lista, ha il diritto quantomeno di farsi ascoltare? E per esercitare questo diritto cosa deve fare? Ci dev’essere un luogo in cui ciò possa avvenire? ci dev’essere uno strumento utile a questo scopo? Sì che ci dev’essere. Ma oggi non c’è.

Noi pensiamo che stasera si debba decidere di creare questo luogo di dibattito permanente, di discussione, di riflessione e di proposta. Badate bene: non pensiamo di dover trasferire i luoghi e i momenti delle decisioni, né tantomeno di sostituire i soggetti che devono assumere le decisioni. Spetta al Sindaco, alla Giunta e ai consiglieri comunali assumersi le responsabilità amministrative. Pretendere di sostituirsi agli organi istituzionalmente addetti al governo del paese sarebbe un’assurdità.

Ma voler essere informati, chiedere di poter dire la propria, quantomeno sulle questioni più importanti, è legittimo. Perché negare ai nostri amici e sostenitori questa opportunità ?

La nostra lista non accoglieva nel suo seno personalità capaci di spostare 1000 voti o 500 voti. Abbiamo vinto perché siamo riusciti a mettere assieme nella lista fortissima e, intorno ad essa, una miriade di energie, una rete di rigagnoli ognuno dei quali portava i suoi bei voti. Certo abbiamo avuto un candidato come Franco Napoli che ha ottenuto 314 voti di preferenze. Un risultato di tutto riguardo: da quando è stato introdotta la preferenza unica, nessun candidato a Caulonia ha ottenuto tanti voti. Il suo contributo alla nostra vittoria è stato grande. Ma non abbiamo vinto solo per candidati forti come lui.

Abbiamo vinto anche per Pino Timpano, Enzo Dimasi, Enzo Frammartino, Marcello Lucano e la signora Pina Lombardo. Questi candidati hanno lavorato tanto per la nostra lista, hanno raccolto tanti voti, ce li hanno portati su un piatto d’argento per farci amministrare il paese e loro sono rimasti fuori. Bastava che uno di loro, per un motivo qualsiasi, anche indipendente dalla propria volontà, avesse smesso di impegnarsi e noi avremmo perso le elezioni. Dobbiamo ringraziarli per il loro contributo, ma ringraziarli non basta; dobbiamo farli partecipare alle decisioni più importanti dell’Amministrazione Comunale. E come facciamo a dimenticarci di quelle decine di amici che hanno chiesto voti per noi, per farci vincere le elezioni e come dimenticare i 2400 e più elettori che ci hanno votato? Fino a questo momento nessuno ha chiesto loro la propria opinione su nessuno problema amministrativo. Dobbiamo incominciarlo a fare.

E’ nata da questa preoccupazione, da questo assillo la richiesta che abbiamo rivolto al vice-Sindaco, Mauro Tuccio, di dimettersi da consigliere comunale per consentire che subentri al suo posto in Consiglio Comunale la signora Pina Lombardo. Il vice-Sindaco ha accettato l’invito e noi abbiamo subito informato il Sindaco di questo nostro orientamento. Nei prossimi giorni, se il Sindaco non avrà nulla in contrario, Muro Tuccio si dimetterà da consigliere comunale e rimarrà Vice-Sindaco. Sappiamo di chiedere un grande sacrificio a Mauro Tuccio; altri ne abbiamo fatti per vincere le elezioni. Questa scelta a Mauro Tuccio non toglierà la possibilità di partecipare alle riunioni del Consiglio Comunale nella qualità di Vice-Sindaco e consentirà ad un’altra donna di entrare nel Consiglio Comunale. Non è una buona idea? Qualcuno ha osservato che così noi “Progressisti” ci rafforzeremmo. Certo che ci rafforziamo noi “Progressisti”!

Ma non ci rafforziamo a spese di nessuno, ma perché ci muoviamo dentro una logica diversa rispetto a chi ha abbassato la politica ad un mercato. Questa diversità la gente la nota, perché non è poca cosa in un mondo in cui c’è sempre più gente che fa politica a pagamento, assistere a comportamenti così elevati. Ci rafforziamo perché mandiamo al paese un messaggio di coerenza, di serietà, di solidarietà, di generosità. Dimostriamo ancora una volta che non ci siamo impegnati in questi 5 anni per intrufolarci nelle stanze del potere, ma per affermare un’Idea della politica, vissuta come impegno tutto finalizzato allo sviluppo economico, culturale e morale della comunità. Scelte come queste valgono più di mille comizi. In questi anni non ci siamo risparmiati in scelte di apertura e generosità. Non c’è stata pubblica manifestazione organizzata dal Comitato Cittadino dove non ci siamo, in qualche misura, messi da parte per dare visibilità ad altri amici. Lo abbiamo fatto per creare un clima di serenità, di concordia, di reciproca fiducia. Sono state scelte, queste, che hanno molto aiutato la crescita del Comitato Cittadino prima e del Movimento dopo.

Abbiamo lavorato insieme per molto tempo. Il lavoro comune è stato proficuo per il nostro paese. Era quello che volevamo. Si tratta ora di non disperdere questo patrimonio, ma di valorizzarlo.

Questa iniziativa deve funzionare come la pietra nella stagno: far muovere le acque.

 

Caulonia li,  23 maggio 2005

"I Progressisti"