L’INFINITA QUERELLE SU “TARANTELLA POWER”
Nostro Corrispondente

 

L’INFINITA QUERELLE SU “TARANTELLA POWER”

Il giorno 8 luglio 2004 ha avuto luogo una riunione aperta del Consiglio Comunale con all’o.d.g. le problematiche relative allo svolgimento del festival “Tarantella Power” 2004. Il presente documento contiene alcune riflessioni successive alla riunione del Consiglio Comunale, anche se prendono spunto da alcuni passaggi contenuti nei due interventi che ho svolto in quella sede
La riunione del Consiglio è stata convocata, su richiesta di sei consiglieri comunali (Ilario Basile, Pierfrancesco Campisi, Francesco Commisso, Nicola Frammartino, Ilario Ienco e Giovanni Riccio). Nel corso di essa si è sviluppata una discussione ampia ed approfondita. Tanto che può considerarsi uno dei rarissimi momenti, almeno negli ultimi 4 anni, in cui Caulonia ha conosciuto un dibattito politico abbastanza serio. Il merito va riconosciuto in primo luogo all’associazione A.R.P.A e, in secondo luogo, a taluni settori dell’opposizione presenti nel paese.
Ha introdotto i lavori del Consiglio il Sindaco Domenico Domenico Lia. Dopo di lui ha preso la parola il consigliere Pierfrancesco Campisi, che ha illustrato i motivi per cui i sei consiglieri hanno richiesto la convocazione del Consiglio Comunale. Hanno, inoltre, svolto propri interventi tutti i consiglieri che hanno richiesto la convocazione del Consiglio Comunale oltre ad Adriana Penna (assessore) e Attilio Tucci. Sono intervenuti anche alcuni cittadini soprattutto i componenti dell’ARPA che, forse, meglio di tutti hanno illustrato i gravi errori commessi dall’Amministrazione Comunale e le prospettive della manifestazione.
Antefatti della riunione del Consiglio Comunale.
• Nel mese di aprile u.s. la G.M. di Caulonia ha adottato una delibera di indirizzo per lo svolgimento del festival “Tarantella Power” 2004.
• Ai primi di maggio è incominciata a circolare la voce che attribuiva all’Amministrazione Comunale la volontà di non avvalersi, quest’anno, per la gestione artistica del festival, dell’associazione denominata A.R.P.A. (che a partire dal 1999 e fino al 2003, aveva gestito il festival sotto l’aspetto artistico), ma di volerla sostituire con l’associazione, l’“Università delle Arti Performative”.
• In data 24 giugno 2004 l’A.R.P.A. ha reso pubblico un documento, che conteneva i passaggi sotto riportati: “… scopriamo che con metodi silenziosi e poco ufficiali, all’insaputa nostra e dell’amministrazione comunale di Caulonia, da parte di …………è stato aperto, un sito internet in cui il nome del festival viene cambiato, in cui il programma viene già stabilito senza la nostra consultazione e dove vengono indicati altri referenti per le iscrizioni e le affluenze del prossimo agosto”.
• Il 26 giugno sul “Quotidiano della Calabria” è apparso un articolo dal titolo: Rottura tra l’ARPA e l’amministrazione comunale di Caulonia. Tarantella Power non si farà.
Riportiamo, di seguito, alcuni passaggi:
1. “…l'edizione 2004 del Tarantella Power non si farà o almeno non sotto la responsabilità artistica dell'Associazione Culturale Arpa di Catanzaro…”
2. “…la contro-programmazione annunciata dal sito www.performando.it, che sembra aver carpito l'idea da Tarantella Power con l’aggravante che il numero indicato per l'informazioni risulta quello del consigliere comunale Attilio Tucci, il quale in teoria nulla avrebbe a che fare con l'organizzazione di un festival all'interno del circondario territoriale. Carte alla mano, come si evince dal protocollo di intesa n. 524 del 14/7/99 tra Arpa, Provincia di Reggio Calabria e Amministrazione comunale di Caulonia. rappresentata allora dal Sindaco Frammartino che per primo ha intuito le potenzialità, dell'iniziativa, la ragione starebbe dalla parte di Arpa.”
• Il giorno predente la riunione del Consiglio Comunale l’Associazione ARPA ha fatto pervenire ai consiglieri un documento da cui abbiamo tratto il seguente passaggio:
“ La manifestazione Tarantella Power è nata nel 1999 (Amministrazione Frammartino, ndr) su iniziativa dell’Associazione ARPA, che ha incontrato nel Comune di Caulonia un attento interlocutore che ha contribuito fattivamente alla riuscita dell’iniziativa.”

L’introduzione del Sindaco Lia è stata davvero debolissima, quasi inesistente. Egli ha cercato di giustificare l’orientamento della maggioranza (ma parlava a nome della maggioranza? Nessuno l’ha capito) di sostituire l’A.R.P.A., nella gestione artistica della manifestazione con un’altra associazione, l’Università delle Arti Performative (di cui il consigliere Tucci sarebbe socio onorario). Le argomentazioni addotte dal Sindaco a sostegno della su tesi non hanno convinto nessuno dei presenti per il semplice motivo che non sembrava essere convinto nemmeno lui. Sono convinto che le discussioni di quest’ultimo mese sono state molto dannose per Caulonia e l’anno venturo ce ne renderemo conto. Ma un merito l’hanno avuto: hanno stabilito in maniera definitiva che l’idea di portare a Caulonia il festival di “Tarantella Power” non è stata né dell’attuale Amministrazione Comunale, ma di Gigi Briglia, cauloniese, che vive a Catanzaro, sentimentalmente molto legato al paese e componente di A.R.P.A.
Gigi Briglia, ha avuto quest’idea e nel 1999 (Amministrazione Frammartino) l’ha proposta all'Amministrazione Comunale e in particolare nell’assessore Teresa Giamba, un interlocutore intelligente, sensibile e attento, che si è subito attivata per realizzarla a Caulonia.
Nessuno, o quasi, in questi anni ha trovato la forza di riconoscere questo dato di fatto.
Dopo le elezioni del 2000, vinte dalla sua lista, “Rinascimento Cauloniese”, l’attuale Amministrazione si è ritrovata in mano questo patrimonio e se n’è impossessato, giustamente. Ma l’ha fatto in maniera non bella, certamente, escludendo dalla sua gestione i precedenti amministratori, che pure qualche contributo potevano darlo, ma addirittura, tentando di cancellare completamente dalla memoria collettiva ogni legame, anche storico, tra essi e la manifestazione. Un esempio classico della regola che vale in generale: la storia la scrivono i vincitori. In questi quattro anni in interviste sui giornali ed alla televisione su questa circostanza (che è stata l’Amministrazione Frammartino ad introdurre a Caulonia il festival “Tarantella Power”) è stata gettata una coltre impenetrabile di silenzio. E’ stata operata una straordinaria operazione mistificatrice, quasi della stessa importanza di quella sulla non potabilità dell’acqua. Tutti gli amici dell’Amministrazione si sono tenuti fedeli alla consegna. Ma non solo essi.
E’ innegabile che l’operazione è potuta passare perché si è verificata una convergenza provvisoria, davvero inaspettata, tra uomini portatori di interessi politici e materiali tra di loro contrastanti, ma che hanno trovato un’intesa su un solo punto: sminuire il valore e, talora, l’eccellenza della precedente Amministrazione. Si è costruito un coacervo di piccoli interessi, di speranze frustrate, di disperazioni personali, di ingenuità, di egoismi, di invidie, di gelosie, di confusioni politico-culturali che si sono trovati uniti nel negare la validità dei risultati della precedente Amministrazione, a partire dal festival “Tarantella Power”. Il ventre molle di un paese che negli ultimi decenni non è cresciuto, anzi è tornato indietro si è preso la rivincita , ha ricacciato indietro le minacce che provenivano da un gruppo di uomini e donne che s’erano proposto di rinnovare il paese. Questo fascio di forze, alleatisi tra di loro temporaneamente per sconfiggere il nuovo, ha giocato un peso decisivo nell’affermazione della lista “Rinascimento Cauloniese” nel 2000 e continua a giocare qualche ruolo negativo nella vicenda politica locale anche oggi.
Per questa ragione gli uomini della precedente Amministrazione sono stati lasciati soli nella battaglia politico-culturale tesa a ristabilire la verità su questa come su altre questioni e a difendere le realizzazioni di quella Amministrazione.
La scelta di personalizzare eccessivamente la gestione del festival “Tarantella Power” non è stata un fatto positivo per Caulonia per più di un motivo. Intanto, perché è inaccettabile che compiti propri di un Ente pubblico, qual è il Comune, vengano ad identificarsi con una singola persona. Questo modo di interpretare le pubbliche funzioni è figlio di una cultura paternalistica ed autoritaria propria del passato, largamente presente a Caulonia, ma che va contrastata
Per questo motivo noi chiediamo che la gestione del festival re che si rientri nella normalità politico-istituzionale, come lo era ai tempi della precedente Amministrazione; di lasciare all’assessore del ramo il compito di gestirlo.
Ma c’è un motivo altrettanto serio che ci spinge a chiedere che si rientri nella normalità politico-istituzionale: la eccessiva personalizzazione del festival sta soffocando la manifestazione. La sta uccidendo. Forse l’ha già uccisa.
Se nel giro di pochi giorni non si recupererà un rapporto positivo con ARPA (il che non esclude un rapporto positivo anche con altre forze culturali locali e con l’associazione denominata “Università delle Arti Performative”), a partire dall’anno venturo Caulonia non avrà più, come è stato in questi anni, la manifestazione “Tarantella Power”. Già a partire dal 2005 a Caulonia ci sarà, come in tanti altri centri del nostro comprensorio, una delle tante manifestazioni di “Tarantella Power”.
Si sta sciogliendo come neve al sole, per responsabilità dell’attuale Amministrazione, una bellissima idea che a Caulonia aveva fatto tanto bene.
Uno degli argomenti portati a sostegno della tesi a favore del licenziamento dell’A.R.P.A. è stato quello dell’opportunità di sottrarre la gestione della manifestazione alla politica. Idea, questa, apprezzabilissima e da perseguire con grande decisone. Senonché, le scelte dell’Amministrazione Comunale di quest’ultimo mese puntano proprio nella direzione opposta. Infatti, il trasferimento della gestione dall’A.R.P.A. All’Università delle Arti Performative esclude totalmente dalla gestione il Comune, quindi esclude il Sindaco, gli assessori, i consiglieri comunali di maggioranza (non cito quelli di minoranza, perché essi erano stati esclusi dal 16 aprile 2000, il giorno in cui persero le elezioni), tutt’intera la classe politica, con una sola eccezione. Non ci sembra un’idea saggia.
Io non so se questo trasferimento avverrà. Lo vedo difficile, perché c’è un altro grosso ostacolo: la Provincia di Reggio, che finanzia la manifestazione, dovrebbe trasferire i relativi fondi non più al Comune, ma all’Università delle Arti Performative. Mi pare un po’ complicato. Ma se quest’ostacolo venisse superato e la gestione dovesse passare alla sopradetta associazione, avremmo una gestione privatistica di fondi pubblici. Il Comune verrebbe spogliato di una funzione importante a favore di soggetto privato. E’ difficile sostenere che trarrebbe profitto la cultura democratica del nostro paese, né che si rafforzerebbe la manifestazione.
Se l’A.R.P.A. verrà esclusa dalla gestione della manifestazione, il nostro Comune si metterà correrà il rischio di essere citata dall’A.R.P.A. per eventuali danni
Per i motivi sopra indicati, chiedo all’Amministrazione Comunale di affidare la gestione del festival a tutte le forze culturali che in questi anni hanno studiato queste problematiche e cioè:
all’ARPA, all’Università delle Arti Performative e ai quei giovani di Caulonia che hanno dimostrato di possedere una buona conoscenza in questa materia.

 

Caulonia li, 18 luglio 2004

Nostro Corrispondente